Nel 1908, dopo soli 4 anni dalla fondazione del primo Lyceum Club Internazionale a Londra e in successione alle sedi di Parigi e Berlino, Constance Smedley fondò il Lyceum Club di Firenze, scelta fra le città italiane perché, in quell’inizio ‘900, particolarmente colta e cosmopolita, abitata da Vernon Lee, Edith Wharton, Bernard Berenson, Aldous Huxley, Norman Douglas…
La presidenza venne proposta a Beatrice Pandolfini dei principi Corsini, che in breve, in consonanza con quanto espresso dalla Smedley, dette vita ad una Associazione attraverso la quale le donne in possesso delle strutture di conoscenze e di comunicazione -per motivi di appartenenza sociale- potessero metterle a disposizione della classe emergente delle prime professioniste “in carriera”, con lo scopo di creare fra esse un’unica comunità: un cerchio, ancora oggi logo del Lyceum, rappresentava la coesione fra le donne alla ricerca, attraverso il lavoro, dell’indipendenza economica e dell’emancipazione.
Il Lyceum fiorentino continua oggi a caratterizzarsi grazie all’alto profilo delle manifestazioni culturali proposte, indirizzate alla comprensione degli inediti e innovativi rapporti di equilibrio che riguardano la nostra società, fatta non di uomini e donne ma sempre più di “persone”, chiamate a elaborare forme di convivenza basate su strutture non competitive né gerarchiche ma collaborative.
Nel 2004, il Congresso di Amburgo ha proposto un motto comune: “Un ricco passato, un avvenire promettente“: in questo motto il Lyceum di Firenze si riconosce totalmente.